Uno dei motivi per cui abbiamo sostenuto, a tempo debito, la necessità tecnica di accorpare il referendum comunale per l'abrogazione della delibera Multiutility alle elezioni regionali stava nella difficoltà di reperire sedi per tutte le sezioni elettorali poiché non tutte nella disponibilità dell'Amministrazione Comunale.
Abbiamo appreso nei giorni scorsi e con un certo stupore, che il Comune avrebbe già indicato ai presidenti delle 42 sezioni elettorali quali saranno le rispettive sedi come già fosse deciso.
Intendiamo stigmatizzare con forza questo comportamento. E' del tutto evidente, per ovvi motivi di correttezza istituzionale, di rispetto sostanziale dello Statuto Comunale e delle 4000 persone firmatarie del referendum, che prima di decidere le sedi di svolgimento del referendum la questione debba essere illustrata e discussa in primis con il comitato promotore.
Se le sedi previste per il referendum fossero ridotte dalle 22 ordinarie, come per le regionali, ad un numero sostanzialmente ridotto costringendo buona parte degli elettori ad utilizzare l'auto per recarsi alle urne, soprattutto in caso di pioggia, come consueto nel mese di novembre, ciò creerebbe gravi problemi di ordine pubblico e di sicurezza per la cittadinanza e, per molti, l'impossibilità pratica di recarsi al voto. Si tenga presente che la consultazione si terrà solo nel giorno di domenica 9 novembre per 15 ore dalle 8 alle 23.
Dal punto di vista pratico e logistico riteniamo che le sedi delle 42 sezioni non possano scendere sotto i due terzi delle abituali, data la conformazione del territorio abitativo, tenendo anche conto del voto delle frazioni.
Essendosi l'Amministrazione Comunale assunta la responsabilità di non accorpare il referendum alle regionali che si svolgeranno 4 settimane prima, sia chiaro per scelta politica e non per obbligo di legge, non può accampare scuse circa l’indisponibilità di sedi per limitarne il numero. Per motivi di ordine pubblico e di sicurezza il Sindaco deve e può imporre l'uso di sedi pubbliche anche non comunali, come nelle altre consultazioni, accollando alla collettività costi supplementari di preparazione che avremmo potuto evitare con l'accorpamento.
Abbiamo pertanto formalmente richiesto al Sindaco con urgenza un incontro per discutere e concordare congiuntamente la distribuzioni delle sedi che non può e non deve essere decisa unilateralmente dal Sindaco, senza consultazioni col comitato promotore. Poniamo nuovamente una questione di trasparenza, democrazia e rispetto sostanziale, non meramente formale, dello Statuto Comunale.
Comunicato stampa Comitato Trasparenza per Empoli